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Charta 180

Charta 180

€ 14,00

Ed ecco aperto il fatidico 2023, il trentunesimo anno di Charta. Spero che il nuovo anno abbia in vigore progetti e speranze per tutti voi. Con vivo senso di gratitudine, voglio ringraziare il direttore responsabile uscente, Francesco Rapazzini, che ha accompagnato Charta, da autore, fin dal primo numero e da direttore responsabile, da venticinque anni. Guardando Tutto il pubblicato, quasi mi commuovo a pensare ai suoi preziosi e numerosi contributi, in ritratti e indagini letterarie, che un domani spero potrà raccogliere in un volume. Il suo percorso da scrittore, costellato di successi in Italia e in Francia, non è che la conferma di una penna eccezionale che si cimenta in due lingue con equivalente propensione alla profondità. A nome mio, della redazione, di tutta Nova Charta, un sentito e duraturo: grazie. Al suo posto verrà una firma che spesso ha collaborato con la nostra rivista: Carlo Bordoni, scrittore e sociologo, nonché docente universitario, che già conoscerete non solo per i bellissimi interventi su Charta ma anche per gli articoli sul Corsera e i suoi supplementi culturali. Nel frattempo, la nostra redazione è in fermento e sta lavorando a una nuova, entusiasmante, rivista: Cucina di Charta. La rivista di cucina storica italiana, che avrà il suo esordio in primavera e ispirandosi ai cicli della natura, uscirà ogni stagione, per quattro numeri all’anno. Ma non possiamo non ricordarvi la sorella minore di Charta e mi riferisco ad Alumina. Pagine miniate, che celebrerà per tutto l’anno il suo ventesimo dalla fondazione. Non ci fermiamo qua: per Salviamo un Codice, usciremo con un nuovo facsimile che ci ha emozionato per la sua importanza storica e per la sua misteriosa comparsa in una biblioteca civica a cui siamo molto legati. Ma questa è una sorpresa che spero di rivelarvi il più presto possibile. Per quanto riguarda Charta, questo è l’anno calviniano, a cui si ispireranno tutte le copertine e a ogni numero troverete un approfondimento sull’autore. In ultimo, dal numero 181, troverete anche le recensioni dei libri scritti dai nostri autori. Vi lascio alla lettura di questo numero ringraziando tutti gli autori presenti con contributi davvero sorprendenti. Vostra, Vittoria de Buzzaccarini

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Cucina di Charta Estate

Cucina di Charta Estate

€ 15,00

In questo numero offriamo un excursus che inizia con un profumato momento di giovialità: lo suggerisce L’ora del Tè scritto da Martina Scalzo, sommelier della bionda infusione, che caldo o freddo dagli inizi del XVII secolo, ha invaso di piacevolezza il mondo. Daria Perocco ci racconta le scoperte gastronomiche degli avventurosi viaggiatori verso l’ovest dopo Cristoforo Colombo. Subito dopo la ricetta sicura del Pesto genovese e quella delle immancabili trenette è graficamente appuntata e disegnata da Adriano Attus, creative director de Il Sole 24 Ore. La prima guida gastronomica italiana, stampata nel 1550 e scritta dall’umanista Ortensio Lando (1510 ca - 1558 ca), si apre con una specie di atlante gastronomico, che evidenzia regioni e specialità e prosegue nelle pagine successive con la trascrizione di ricette regionali tratte dalla guida. Autore: Matteo Ghirighini, direttore di Garum. Freddo, freddissimo, gelato, di Maria Paola Moroni Salvadori – scrittrice, giornalista e collezionista di testi di gastronomia – è tratto da Charta n. 82, pubblicato nel 2006. Julian Zhara, ha condotto e firmato l’intervista a Mattia Agazzi, chef di Gucci Osteria di Massimo Bottura, a Beverly Hills. Ne esce un pezzo circonstanziato e preciso che descrive vita, lavoro, viaggi e carriera iniziata con la gavetta in uno dei luoghi più iconici della cucina lombarda, e raggiunge, con il confronto con altre culture, i viaggi e, certo non ultimi, i consigli dei maestri, la conquista nel 2021 della Stella Michelin. I mari ne sono ricchi, ma estrarlo non è facile. È bianco e freddo, ma brucia le ferite come fosse fuoco. Corrode il ferro e divora il ghiaccio, ma si scioglie nell’acqua. Il pezzo si intitola Magia del sale e lo racconta la brillante scrittura di Giordano Berti, storico dell’arte, studioso del simbolismo esoterico.

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Charta 181

Charta 181

€ 14,00

Scrivere un editoriale è sempre impegnativo. Perché l’editoriale, a differenza dell’articolo di fondo del quotidiano, è la vetrina di una rivista. Mette in mostra il campionario, getta luce sui contributi, accompagna il lettore e lo invita a seguire un percorso preferenziale. Implica dunque una certa responsabilità, dal momento che, in poche righe, si capisce subito che cosa ci si può attendere da quel numero, se vale la pena di andare avanti a sfogliarlo o è meglio lasciar perdere. Essendo strategicamente piazzato su una delle prime pagine a destra, costringe il lettore, anche il più distratto, a dedicargli un po’ d’attenzione. Una responsabilità non da poco, specie se affidata a un direttore responsabile di nuova nomina che si sente onorato per l’incarico e la fiducia dimostratagli dall’editore, Vittoria de Buzzaccarini, e non vuole deluderla. Donna generosa, intellettuale illuminata e appassionata di libri: tre qualità rare che hanno reso possibile l’avventura di Charta, come di tante altre iniziative editoriali correlate. Charta ha superato i trent’anni di vita e ha dimostrato di costituire un patrimonio culturale prezioso che va non solo conservato, ma anche incrementato. Apro così questo n. 181 del trentunesimo anno, dedicato interamente a Italo Calvino, di cui ricorre il centenario dalla nascita. Tra i tanti contributi di questo fascicolo è doveroso segnalare quello in ricordo di Gian Carlo Ferretti, scritto da Alberto Cadioli. L’ultima volta che ho incontrato Ferretti è stato nel 2018 a Meina, sul Lago Maggiore, ospiti di Luca Formenton nella villa Mondadori, dove si è tenuta una grande festa in occasione dei sessant’anni del Saggiatore. Ferretti è stato un Maestro, non solo per la sua attività giornalistica e critica militante, ma per aver indagato sul rapporto tra letteratura, editoria e società, con una metodologia sociologica, in tempi in cui la sociologia della letteratura era ancora considerata uno strumento povero, adatto solo a giustificare la narrativa di consumo. I suoi lavori, Il mercato delle lettere (1979), Il best-seller all’italiana (1993), Le avventure del lettore (1997) – per citarne solo alcuni – hanno contribuito a far crescere nei giovani di allora l’interesse per un’analisi letteraria aperta al sociale e al politico; a uscire dalla chiusura, insomma, di un ambiente autoreferenziale. È in suo ricordo che licenzio questo nuovo numero, ringraziando l’editore Vittoria de Buzzaccarini, il direttore scientifico Alessandro Scarsella e tutti coloro che operano per la redazione, la cura e la stampa di Charta. Buona lettura! Carlo Bordoni direttore responsabile

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Charta 182

Charta 182

€ 14,00

Un vivo ringraziamento va rivolto al maestro Renato Pestriniero per il testo, corredato da due suoi quadri, in parte sorprendente, su Italo Calvino esploratore dell’immaginario e della fantascienza, e tantissimi auguri a Pi Erre per il suo novantesimo compleanno, a coronamento di una carriera impareggiabile per estro coerente e pulizia di stile e di mente, che fa di lui il vero decano del fantastico italiano. La ricognizione nei territori dell’opera di Calvino proseguirà nei prossimi due numeri. Nel presente si dà notizia del convegno internazionale “Italo Calvino, le arti, le scienze” co-promosso da Novacharta, che avrà luogo il 30  novembre e 1 dicembre presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. A conferma però che le celebrazioni, quando non imposte e piuttosto condotte con passione genuina, hanno ricadute positive sull’amore del libro e della lettura, si veda il contributo lampante di Pasquale di Palmo su un una delle edizioni più enigmatiche del Novecento: Il deserto dei tartari di Dino Buzzati, autore di cui ricorreva lo scorso anno il cinquantenario della scomparsa. Calvino e Buzzati sono indubbiamente i due maggiori talenti del secondo Novecento che non disdegnarono il lavoro editoriale e lo conferma la resistenza nel tempo della loro scrittura eclettica e a cavallo di generi diversi. Va aggiunto che con questo articolo Di Palmo avvia su “Charta” una serie stuzzicante di interventi su casi studio di “Otto/Novecento” e confidiamo nel suo speciale e quasi poetico tatto critico e collezionistico contemporaneamente. Completano il numero intriganti ricognizioni retrospettive intriganti su inziative e almanacchi delle grandi imprese editoriali del Novecento (Bemporad e Bompiani); quindi sui libri-strenna della Cariplo; infine contributi sulla cartellonistica trasgressiva parigina tra Otto- e Novecento e sulla graphic novel di Sammy Harkham. Alessandro Scarsella direttore scientifico

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Charta 183

Charta 183

€ 14,00

In questo numero: le consuete rubriche, tra le quali segnaliamo quella a cura di Alessandro Scarsella dal titolo I fogli piegati di Enrico Pulsoni, l’esordio della nuova rubrica “Otto/Novecento” a cura di Pasquale di Palmo, con la genesi della prima pubblicazione degli Ossi di seppia. Benedetta d’Incau. Calvino nel fumetto di Sara Colaone Francesco Rapazzini e le traduzioni italiane di Céline, ritornato alle glorie e agli onori di stampa dopo il casuale ritrovamento in Francia nel 2021 degli ultimi documenti letterari. Gianfranco Schialvino e le più di 10.000 incisioni di Gustave Doré. Qualcosa di nuovo: in questo n. 183 inizia la rubrica La fucina degli autori, vale a dire le recensioni delle opere scritte dai nostri autori e collaboratori, pubblicate a partire dal 2022: Carlo Bordoni (direttore responsabile di Charta), Furor, Roma, Luiss Universiry Press, 2023; Gianfranco Malafarina (direttore responsabile di Alumina) Le molte vite di Luchino Dal Verme (1838-1911),Varzi, Guardamagna Editori, 2022; Alessandro Scarsella (direttore scientifico di Charta) La Grande Guerra, Bologna, Marietti 1820, 2023. E ancora una notizia: Charta ha affidato la grafica delle copertine interpretando i capolavori dell’opera calviniana, a Dario Cestaro, importante paper designer e caro amico. Con la tecnica del paper cutting digitale sono comparse in successione dal n.180 al n.182 Il Barone Rampante, Le Città Invisibili, Il Visconte Dimezzato e per il 183 Il Cavaliere inesistente, che è l’ultima composta da Cestaro. Da non perdersi, quindi, perché è l’ultima del primo ciclo “copertine d’autore”.  

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Alumina 74

Alumina 74

€ 16,00

Natura  e sentimento Lucia Tongiorgi Tomasi Dipingendo con precisione alberi, piante e fiori, spesso nel quadro di serene vedute della sua regione, l’artista marchigiano Gherardo Cibo fece dell’opera del medico greco Dioscoride curata dal naturalista Pietro Andrea Mattioli, un capolavoro dell’illustrazione botanica, oggi custodito alla British Library e riprodotto alla perfezione da Moleiro Editor in una splendida edizione in facsimile   omaggio a san francesco Mauro Bini  Illustrando con grande finezza la classica biografia di san Francesco scritta da Bonaventura da Bagnoregio, l’artista polacca Agnieszka Kossowska, sulla scia di Giotto, ha saputo richiamare a nuova vita sia le vicende più toccanti del poverello di Assisi, sia il mondo meraviglioso dell’ars illuminandi, sapientemente evocato grazie all’uso magistrale di tecniche a lungo dimenticate   codici e vampiri Daniele Guernelli  Nel cuore dei Carpazi, non lontano dal mitico castello del conte Dracula, la vivace cittadina di Alba Iulia, in Romania, ospita una delle più belle biblioteche dei Balcani, il Batthyaneum, fondata da un brillante ecclesiastico ungherese, Ignác Batthyány, e oggi sede di alcuni codici davvero strepitosi come il leggendario Evangeliario di Lorsch     un canto etiopico Josefina Planas  Un lungo foglio di pergamena piegato a fisarmonica, conservato presso la Biblioteca Nacional de España, racchiude entro l’esigua dimensione del Sänsul il senso più profondo del cristianesimo etiopico. Un culto radicato da secoli nel Corno d’Africa con accenti di vibrante afflato spirituale grazie per il pane Annalisa Bellerio  Un piccolo e prezioso manoscritto settecentesco di provenienza mitteleuropea ci tramanda, attraverso testi millenari trascritti dallo stesso autore delle vivide miniature, le benedizioni che la Torah, in segno di ringraziamento per il nutrimento ricevuto, prescrive di rivolgere a Dio dopo avere consumato un pasto in cui sia presente il pane    Codex in fabula Sandra Hindman  Morale della favola? Un bel codice miniato, in cui i celebri racconti del narratore greco, accolti fino ai nostri giorni da una immensa popolarità, sono corredati da decine di illustrazioni che danno vita e vigore alla traduzione francese del testo, risvegliando antiche memorie scolastiche e precetti molto semplici ma sempre attuali    misurare la terra Gianfranco Malafarina  Il primo manuale tedesco di agrimensura, passato in asta nell’autunno 2022 presso Reiss & Sohn, ci ricorda che la superficie terrestre non è un’entità neutrale e indifferenziata, ma può essere mappata capillarmente per essere studiata, esplorata, posseduta e antropizzata fino a diventare una immensa creazione culturale dell’intelletto umano     

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Alumina 76

Alumina 76

€ 16,00

L’INDICIBILE Antonia delle Fratte La mistica rivelazione del futuro dell’umanità, ricevuta in visione dall’apostolo Giovanni durante l’esilio sull’isola di Patmos, è oggetto di una dettagliata narrazione giunta fino a noi in una nutrita serie di splendidi manoscritti miniati, uno dei quali, il Lat. 14410 della Bibliothèque nationale de France di Parigi, rinasce oggi a nuova vita grazie a un magnifico facsimile Treccani.   IL CARTOLAIO ILLUMINATO Daniele Guernelli In tempi di self-publishing è difficile immaginare che nel Quattrocento pubblicare dei libri fosse una faccenda molto, ma molto complicata. Eppure, c’era chi si prendeva la briga di organizzare il lavoro di copisti e illustratori, legatori e altre maestranze. Erano i cosiddetti cartolai, uno dei quali, il fiorentino Bartolomeo Vannucci, non solo diresse una fiorente bottega ma praticò magistralmente anche l’ars illuminandi. APPENZELLO IN MINIATURA Gianfranco Malafarina Affacciata sui prati di smeraldo dell’Appenzell Ausserrhoden, la cittadina svizzera di Trogen custodisce nella biblioteca cantonale alcuni gioiellini cartacei e membranacei ricchi di memorie locali e di amabili illustrazioni sacre e profane. Una gioia degli occhi che corrobora e completa la gaiezza del paesaggio umano e naturale. LA FEBBRE DELL’ORO Lia Cesareo Sul denaro se ne sono dette di tutti colori. Ma i colori più belli, con ogni probabilità, sono quelli con cui persino la miniatura ha saputo celebrare questo vilipeso quanto indispensabile lubrificante dei traffici e degli scambi del genere umano. Come ben sapeva un esperto della materia quale il banchiere John Pierpont Morgan, bulimico accumulatore di capitali non meno che di splendidi manoscritti. LA PRIMA MELA Tito Saffioti Dopo Adamo nessuno è più riuscito a fare un peccato originale. Colpa di Eva o del serpente? Vallo a sapere. Magari la causa è stata la mela, presa a morsi così, senza sbucciarla, tale era la fame di conoscenza che da allora non ha più cessato di tormentare il genere umano costringendolo a rinunciare alle comodità del paradiso terrestre.   BUON SANGUE NON MENTE Klaus Waldmann Quando non c’erano ancora i social media, lo strumento ideale per tenere i contatti con i propri simili erano dei taccuini in cui gentiluomini e gentildonne invitavano la propria cerchia di sangue blu a lasciare un appunto e uno schizzo quale memento della propria comune estrazione sociale. Oggi quegli album vanno spesso in asta e possono finire anche nel nostro modesto secrétaire.   IN LODE DEL MICIO Jana Igunma Un cane è prosa, un gatto è poesia, recita un vecchio adagio coniato dall’ignoto estimatore di uno dei più antichi e onnipresenti animali da compagnia del genere umano. Poetiche pertanto sono le descrizioni di un raro trattato thailandese sui gatti siamesi, un “tamra maeo” in cui i simpatici felini, anche quando portano sfortuna, sono raffigurati con amore, simpatia e grande rispetto.

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Charta 184

Charta 184

€ 14,00

Si conclude con questo numero, l’ultimo del 2023, la serie di copertine di Charta dedicate a Italo Calvino. A differenza delle altre, curate da Dario Cestaro con la tecnica del “paper cutting digitale”, questa è opera di una giovane artista diplomata all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Greta Destro, che ha interpretato Il Castello dei Destini Incrociati, raccolta di storie fantastiche in cui Calvino si è ispirato ai Tarocchi. Qui l’artista mette in evidenza gli Arcani Maggiori (la Luna, l’Impiccato e la Morte), ma non si può fare a meno di collegare l’immagine dell’Autore, seduto in bilico sul satellite, alla figura di Marcovaldo, il tragicomico protagonista di Luna e Gnac (1956), uno dei racconti più noti degli “Idilli difficili”: “La luna nuova anziché ostentare l’astratta apparenza di mezzaluna rivelava la sua natura di sfera opaca illuminata intorno dagli sbiechi raggi d’un sole perduto dalla terra”. Le altre prove più riuscite del concorso indetto da Charta, a cui hanno partecipato i giovani artisti dell’Accademia di Venezia, si possono trovare all’interno di questo nu- mero, sotto il titolo “Calvinando”. L’anno calviniano è stato intenso di rievocazioni, riletture critiche, discussioni e convegni, il più recente dei quali, patrocinato da Charta, si terrà a fine novembre presso l’Università Ca’ Foscari, a cura del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati, assieme alla Società Italiana di Comparatistica (SICL). Se per Calvino si celebra un secolo dalla nascita, di un altro grande scrittore, Alessandro Manzoni – forse il più significativo per la storia della letteratura italiana moderna – ricorre quest’anno il centocinquantesimo dalla sua scomparsa. Per l’occasione NovaCharta ha pubblicato un’edizione critica del volume Manzoni (Pisa, 1996) di Pier Carlo Masini, a cura di Andrea Tomasetig, con una prefazione di Vittoria de Buzzaccarini. Libro godibilissimo, che si avventura nelle questioni biografiche più “segrete” dell’Autore dei Promessi Sposi, documentando parentele e amicizie, corredato di numerose illustrazioni. Il numero 184 di Charta completa le celebrazioni con una nota sugli autografi manzoniani, all’interno di un sommario denso di contributi che vanno dalla Mail Art al fumetto, tra i quali spiccano le note sulla Vita Agra di Luciano Bianciardi, conteso da più editori, la grafica di Georges Gobô e le fotografie di Lorenzo Barbieri Hermitte. I collezionisti troveranno utili indizi sulle siderografie ottocentesche e molte altre indicazioni. Un numero prezioso, come del resto tutti i precedenti, da consultare e conservare.

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CHARTA 185

CHARTA 185

€ 14,00

Il dibattito sull'intelligenza artificiale ci mette di fronte ancora una volta a una scelta: continuare a scrivere e a leggere secondo quella tradizione che comunque, anche in ambiente digitale, ci rende responsabili delle nostre parole e dei nostri pensieri; oppure abbandonarci a funzioni automatiche che valgono quanto costano, cioè poco o quasi zero. Anche per l'IA occorre venire a compromesso: prendere il meglio, scartare i rifiuti. Difficilmente però sarà possibile usare l'intelligenza artificiale e non farsi usare da essa senza la personalità che si forma a contatto con l'esperienza diretta e materiale del libro e della lettura. Senza conoscenza non c'è vera cultura. Per cui Charta continua con elasticità la sua missione doverosa. Avrei voluto discuterne con Umberto Eco, con il quale mi legava una conoscenza personale ma lascio alle sue confessioni postmoderne di cui scrive il nostro direttore responsabile Carlo Bordoni. A proposito di direttore, Alessandro Scarsella - che è quello scientifico - ci accompagna alla scoperta delle maschere della storia. Libri per chi non sa ancora leggere, detti comunemente "di pezza", a firma di Daniela Psqualini. Libera racconta per la penna di Francesco Rapazzini, la vita straordinaria di Irène Lagut. Quest'anno ricorre il centenario di Giacomo Puccini, copertina e un articolo in ogni fascicolo ne celebrano l'evento; nel 185: la copertina di Dario Cestaro e l'articolo di Francesco Vazzoler. Evidentemente c'è ben altro, ma lo lascio alla curiosità dei nostri affezionati lettori.

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LIBRO DE COSINA: cofanetto con edizione facsimilare e commentario

LIBRO DE COSINA: cofanetto con edizione facsimilare e commentario

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[Prezzo su richiesta] Databile tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento e ritenuto un caposaldo della letteratura gastronomica italiana e internazionale, il Libro de cosina è un manoscritto con 287 ricette attribuite a Maestro Martino, il cuoco considerato l’artefice di una rivoluzione culturale nell’arte della gastronomia. Quest’opera è considerata lo spartiacque che segna il passaggio dalla cucina medievale a quella moderna sperimentando nuove commistioni di gusto, un corretto uso delle spezie e l’utilizzo di nuovi sistemi di cottura rispetto ai precedenti. Martino inoltre fu il primo cuoco a considerare i colori primari degli ingredienti come parte integrante della preparazione anticipando di secoli l’attenzione odierna verso l’aspetto estetico. Il prezioso manoscritto, uno dei soli cinque esemplari esistenti al mondo, pare sia il più completo ed è custodito presso la Biblioteca civica di Riva del Garda. Non si hanno notizie di come sia giunto, ma sappiamo che nel 1936 si trovava tra i documenti dell’Archivio storico comunale e la sua scoperta, ad opera del professor Gianbattista Festari di Pavia, fu annunciata il 26 maggio 1937 sul quotidiano La Stampa Sera di Torino con un articolo dall’esplicito titolo Le ricette culinarie di Martino De’ Rossi “magisto del ‘400”. Libro de cosina: dettagli tecnici Il manoscritto è cartaceo, di formato in-quarto, di dimensioni 153 x 206 mm. Lo introducono 6 carte non numerate contenenti le 321 voci della Rubrica, corredate dell'indicazione della carta, da 1 a 65, in cui si trova la ricetta corrispondente. Seguono quindi 56 carte, numerate dallo stesso copista, contenenti le ricette. Per informazioni: diffusione@novacharta.it

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Alumina 77

Alumina 77

€ 16,00

  In questo numero di ALUMINA: COME EDUCARE UN PRINCIPE  Valeria Nicolis Per esortare il figlio Antonio a una retta condotta morale, la vedova del duca di Lorena, donna di elevati sentimenti e raffinata cultura artistica, commissionò ai primi del Cinquecento uno splendido manoscritto in cui le figure di Romolo e Catone Uticense, dipinte entro estrosi contesti architettonici, danno vita a esempi edificanti e a sorprendenti effetti scenografici. ALLORI E PERGAMENE Ekaterina Zolotova Il grande giorno è arrivato. Dopo un lungo corso di studi, è il momento della sospirata laurea. Una giornata di giubilo in cui il neodottore dell’Università di Padova, dopo la cerimonia di rito, poteva ricevere nel Seicento un diploma che era anche un’opera d’arte: una pergamena decorata da un maestro della miniatura come Giovanni Alvise Foppa di Rota. IL GIARDINO DELLE MINIATURE Daniele Guernelli Risorta dopo le devastazioni dell’ultima guerra, Stoccarda, capitale del Land Baden-Württemberg, ha saputo ricostruire anche l’imponente patrimonio librario accumulato nei secoli dai Signori locali, affiancando milioni di volumi al prestigioso bouquet di codici miniati che sono il fiore all’occhiello della storica biblioteca cittadina. LA BIBBIA SCOMPARSA Annalisa Bellerio Una quattrocentesca Bibbia ebraica splendidamente miniata, unica nel suo genere per concezione e ricchezza decorativa, fu portata dal suo proprietario in esilio fuori dal regno di Spagna, e con lui scomparve. Riapparsa tre secoli dopo, nel Settecento approdò in Inghilterra, dove è tuttora conservata alla Bodleian Library di Oxford. GENTE DI PRIM’ORDINE Eberhard König La società perfetta, diceva Proudhon, nasce dall’unione di ordine e anarchia. Forse è per questo che nell’Ancien Régime i detentori del potere assoluto, per legittimare la loro supremazia sui ceti subalterni, si fregiavano di onorificenze come il Toson d’Oro, antico ordine cavalleresco celebrato da uno splendido armoriale oggi nella raccolta di Heribert Tenschert. UN LIBRO, CINQUE TESORI Daniela Meneghini e Alessandro Martoni Il recente restauro della Pentalogia di Nezami Ganjavi (nota come Panj Ganj) è stato l’occasione per riscoprire, ammirare, studiare a fondo un capolavoro della miniatura persiana del XVII secolo. Un’opera poetica di straordinario interesse e il suo magnifico apparato decorativo sono stati così restituiti a nuova vita nel segno di un ideale gemellaggio culturale tra Oriente e Occidente. UN NUOVO INIZIO Gianfranco Malafarina Una grande mostra alla Bibliothèque nationale de France celebra uno dei momenti fondativi dell’identità europea – il Rinascimento – visto attraverso i cimeli librari che ne hanno decretato il mito e la fortuna. Uomini, opere, scritti e immagini che ancora oggi parlano della capacità dello spirito umano di risorgere a nuova vita grazie al potere rigenerante della cultura

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Cucina di Charta 6 - estate

Cucina di Charta 6 - estate

€ 15,00

Festìna lente è il motto manuziano che invita a riflettere sul proprio operato con “lenta fretta” per non incorrere in quei cattivi consigli che sono sempre in agguato, un ammonimento che induce a un’accurata ponderazione per poter conseguire il miglior risultato. A volte, dunque, è necessario dilatare il tempo per realizzare una cosa al meglio e superare le aspettative. Ecco, quindi, il nostro numero 6 di Cucina di Charta ricco di nuovi aneddoti e suggerimenti, che arriva cavalcando lentamente la stagione estiva. In copertina il limone, un frutto che, affonda le sue radici in un tempo molto lontano. Maria Paola Moroni approfondisce l’argomento con un excursus bibliografico sulla presenza del limone negli antichi trattati italiani di cucina mentre Giovanni Rapazzini de Buzzaccarini ne celebra l’importanza nella sua rubrica letteraria. E Marco Polo nel suo viaggio lungo la Via della seta cosa avrà assaggiato? Avrà forse gustato nuove specie di agrumi nel Catai? Daria Perocco ci regala un articolo suggestivo sui gusti e i nuovi sapori che descrisse nel Milione. La città di Marco Polo nasconde tra i tanti segreti anche una chicca gastronomica, quella che il nostro Julian Zhara nel suo articolo definisce petite cuisine, tale è il suo elevato apporto sensoriale. Piccoli assaggi gourmet che si assaporano accompagnati da un buon vino e che hanno fatto la storia di una delle più antiche osterie veneziane: il Bottegon già Schiavi. I cicchetti, dunque, questo il nome degli squisiti bocconcini, sono sempre stati fatti con gli stessi ingredienti? Ha vinto la tradizione o l’innovazione? L’opinione che ci interessa ascoltare è quella dello scrittore Pieralvise Zorzi, dotto conoscitore della storia di Venezia e amante del buon cibo. Colori, creatività e sogni nell’articolo di Maurizio Rippa Bonati che racconta il mondo culinario di Andy Warhol, il suo rapporto con il cibo e il suo immaginifico ricettario Wild Raspberries. Una vera rarità troppo spesso marginale quando si parla di Andy Warhol. E nella tana del Bianconiglio ci porta anche Bernardino Marinoni attraverso una carrellata di cibi reali e fantastici dei cartoni animati. Questo numero vi farà anche scoprire le ricette di Giovanni Righi Parenti che, se volete, potete provare a realizzare. Una cucina semplice che attinge a una tradizione gastronomica del riutilizzo, dove gli avanzi venivano riciclati inventando nuovi piatti. Ma non è finita qui. La rivista, come sempre, racchiude altre curiosità. Festìna lente. Leggetelo lasciandovi il tempo di gustarlo lentamente.   Samantha Lenarda

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