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Salviamo un codice

Giovedì 28 ottobre 2021, presentazione alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, Sala Sansovino, dell'edizione facsimilare del manoscritto 1922/1680 Vark’ Haranc’ della Biblioteca dei Padri Mechitaristi di S. Lazzaro, contenente le Vite dei Padri del Deserto.
l manoscritto è stato recentemente restaurato grazie all'iniziativa "Salviamo un codice"(Nova Charta edizioni).
 

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Il Progetto

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Con il progetto Salviamo un codice, la casa editrice Nova Charta Tramanda i valori dello studio e della lettura di opere antiche, che altrimenti rimarrebbero confinate nei caveau delle biblioteche. Nell'epoca della rete e delle connessioni digitali, Salviamo un codice conserva e diffonde parti importanti dell'immenso patrimonio conservato nelle biblioteche italiane, affinchè non si perda la possibilità di entrare in un rapporto diretto e libero da interferenze con il testo e il suo autore. Fra le opere restaurate e pubblicate in facsimile ricordiamo: il Codice Sforza di Ludovico il Moro (XVI secolo), il Diario di viaggio di Vincenzo Scamozzi (inizio XVII secolo), il Taccuino di Gaspar van Wittel con gli studi per rendere navigabile il Tevere (XVII secolo) e il manoscritto medicale della fine del XIV secolo, Libro de’ Cauteri, attribuito al medico patavino Bartolomeo Squarcialupi. Il facsimile è conservato in un adeguato cofanetto, con un libro commentario di accompagnamento che informa sulla storia del recupero, dell’opera e della biblioteca che la conserva. Il restauro di ogni manoscritto è sempre affiancato dalla pubblicazione del commentario, anche quando, come è avvenuto in alcuni casi, non è possibile realizzare il facsimile.

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Il Codice Sforza
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Il libro del cauterio di Padova
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Il Taccuino dello Scamozzi
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Il viaggio di Vanvitelli
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Prossimamente

La virtù
Le vite dei Padri
Venezia, Biblioteca del Monastero di San Lazzaro degli Armeni

L'incrocio di culture e di popoli ha dato vita a Venezia a diverse enclave, fra cui quella coltissima degli Armeni A questo popolo d'Oriente in fuga dai Turchi fu donata nel 1717 l'isola di San Lazzaro, sede del convento, di una tipografia, che stampò pregiati volumi in trentasei lingue diverse e di una biblioteca che conserva diversi manoscritti, fra cui quello dedicato a Le vite dei Padri.
Il restauro dell'opera, deciso in accordo con monsignor Boghos Levon Zekiyan è stato finanziato dall'editore Nova Charta nell'ambito del progetto Salviamo un Codice. L'opera, che risale alla fine del XIV secolo, è composta da cinque fogli miniati ed è scritta in norderkirk.

Al suo interno efficaci e meravigliosi ritratti sacri: Ultima parte della vita di Nersè, il povero volontario (f. 1r), Storia del figlio del re dei romani divenuto povero volontariamente per Cristo (f. 1v), Visita d'Onofrio a Bapnodio (f. 2r), Miniatura a piena pagina: P. Bapnodio riceva quattro ospiti (f. 2v), Frammento della vita di San Macario d'Egitto (f. 3r.v), Coloro che, trovata la montagna del Paradiso terrestre, lo hanno intravisto dalle sue pendici (f. 4 r), S. Macario che vive a 20 miglia dal Paradiso, Storia scritta dal monaco Teofilo (incipit) (f. 4v), Incontro di S. Bambo con S. Teofano vescovo, entrambi insieme ai rispettivi monaci (f. 5r), S. Bampo impartisce i propri insegnamenti a sette monaci (f. 5v).

Salviamo un codice - Le vite dei Padri
Salviamo un codice - Le vite dei Padri