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CHARTA 185

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Il dibattito sull'intelligenza artificiale ci mette di fronte ancora una volta a una scelta: continuare a scrivere e a leggere secondo quella tradizione che comunque, anche in ambiente digitale, ci rende responsabili delle nostre parole e dei nostri pensieri; oppure abbandonarci a funzioni automatiche che valgono quanto costano, cioè poco o quasi zero. Anche per l'IA occorre venire a compromesso: prendere il meglio, scartare i rifiuti. Difficilmente però sarà possibile usare l'intelligenza artificiale e non farsi usare da essa senza la personalità che si forma a contatto con l'esperienza diretta e materiale del libro e della lettura. Senza conoscenza non c'è vera cultura. Per cui Charta continua con elasticità la sua missione doverosa.
Avrei voluto discuterne con Umberto Eco, con il quale mi legava una conoscenza personale ma lascio alle sue confessioni postmoderne di cui scrive il nostro direttore responsabile Carlo Bordoni. A proposito di direttore, Alessandro Scarsella - che è quello scientifico - ci accompagna alla scoperta delle maschere della storia. Libri per chi non sa ancora leggere, detti comunemente "di pezza", a firma di Daniela Psqualini. Libera racconta per la penna di Francesco Rapazzini, la vita straordinaria di Irène Lagut.
Quest'anno ricorre il centenario di Giacomo Puccini, copertina e un articolo in ogni fascicolo ne celebrano l'evento; nel 185: la copertina di Dario Cestaro e l'articolo di Francesco Vazzoler.
Evidentemente c'è ben altro, ma lo lascio alla curiosità dei nostri affezionati lettori.