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Cucina di Charta Autunno

30/10/2023

Sono felice di presentare il nostro n. 3 che pensiamo vi piacerà e vi divertirà.
L’apertura è affidata a un signore che si firma Hans Tuzzi, noto come il più importante giallista del momento. A lui, la definizione non piace e risponde di essere uno scrittore di “romanzi col morto”; qui ci intrattiene con una divertente e quanto mai colta disamina delle piante velenose nella letteratura, da tenere sempre ben lontane dalle cucine di tutti i tempi.
Siamo oramai in autunno e tra la copertina, l’elegante rubrica dedicata al Pinot grigio di Marco Scarpa e il pezzo di Andrea Pinton che indaga sul rapporto del vino con i film di Woody Allen, si conferma l’omaggio della rivista alla stagione in corso.  E dato che siamo in tema alcolico ricordo tra storia e leggende il focus dell’articolo di Julian Zhara destinato al mondo di spiriti e distillati.
Se le abbondanti libagioni alle feste della vendemmia e affini fanno girare troppo la testa ecco la magica pozione di Ambrosia Arabica che MariaPaola Moroni ha tratto dall’omonimo libro di Angelo Rambaldi pubblicato nel 1691.
Non manca in questo n.3 un nuovo racconto sul nostro, oramai per antonomasia, Maestro Martino; ne riporta la grandezza storica e ne condivide il suo lascito presso i posteri, Antonella Campanini, docente di Storia dell’Alimentazione all’Alma Mater di Bologna. Per la storia dello spiedo, Matteo Ghirighini, direttore del Museo Garum di Roma ha tirato in ballo anche Omero alludendo a un vago sospetto che lo spiedo prima di approdare alla sua funzione di cottura fosse un’arma offensiva.
Pierangelo Federici racconta il lavoro e il menu del venerdì ebraico, frenetico e incalzante con vivande particolari per permettere la totale astensione a qualsiasi occupazione per rispetto verso lo shabbat.
Verso la fine un’altra commistione tra letteratura e cibo: di Robert Courdine (1910-1998) uno dei massimi scrittori gastronomici francesi, presentatoci da Pasquale Di Palmo, ci racconta le ricerche golose, tra un’indagine e l’altra del commissario Maigret, personaggio uscito dalla fantasia e dalla penna brillante dello scrittore belga di lingua francese, Georges Simenon (1903-1989).
Jules Maigret, secondo Simenon è un signore en bon empoint, amante della buona cucina, bevitore accanito e fumatore di pipa. A sua immagine.
La commistione tra Simenon e Maigret non è separabile ragione per cui penso che lo scrittore Simenon abbia idealizzato il protagonista dei suoi romanzi gialli, e il signor Simenon, indagini a parte, ha vissuto la sua vita. L’articolo lungo e divertente è stato diviso in due parti. Qui pubblichiamo la prima. Buon motivo per prenotare Cucina di Charta n.4. Non vi ho raccontato proprio tutto, vi lascio un canestro di curiosità da soddisfare.
Buona lettura e un sorriso
Vittoria de Buzzaccarini