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Un e-book Per Aldo

05/08/2015

Il nostro editore dedica così la premessa dell’e-book a Manuzio:

Ricordo che, dopo la guerra, passando in via Aldo Manuzio, presso i bastioni di porta Venezia a Milano, mi incuriosivano quel nome e cognome pieni di consonati ma dal suono pieno che amavo ripetere tra me: Chi era costui? Allora non mi occupavo di bibliofilia e la formazione scolastica non dava quel rilievo alla storia della stampa che in seguito avrebbe concesso. successivamente, superata the age of innocence, appresi molto su quello straordinario signore del rinascimento, principe dell’editoria, e sui meriti specifici delle sue virtù. Quindi, quando tempo dopo un mio saltuario conoscente impegnato in affari e finanza, in una conversazione piacevole, mi domandò chi fosse Aldus e il perché della sua fama, potei disimpegnarmi senza fatica indicando in lui l’inventore del libro moderno e il padre di tutti coloro che pomposamente si chiamano ancora oggi editori, fregiandosi talora abusivamente dell’uso della sua marca tipografica. Credo che Aldo, pur non abbandonando mai le sue radici romane e le sue relazioni con la terraferma, debba tutto a Venezia, al punto che occorre riconoscere, oltre al suo significato morale di festina lente, alla sua marca una forte connotazione nautica indissolubile dall’atmosfera e dalla potenza incontrastata di Venezia sul mare.

Forse fui convincente: quell’uomo d’affari non l’ho più rivisto, ma mi dicono divenne poi un collezionista di aldine e di libri antichi, trovando nel collezionismo tregua ai suoi affanni.

Quando infine mi trovai, tra lo scorso e l’attuale secolo, con Celestino Zanfi a deliberare la strategia della rivista «Charta», convenimmo che gli articoli pubblicati fossero privi di note, così come lo stesso Aldo, a cavallo tra il Quattro e Cinquecento, aveva optato con un gesto quasi rivoluzionario di eliminare il più possibile apparati e glosse dai testi, privilegiando la correttezza e la chiarezza dei testi. Per questo, in un epoca in cui internet sembra effettivamente allontanarci con i suoi filtri, i passaggi obbligati e le sue cornici sovrabbondanti, dall’esperienza diretta della lettura, l’esempio di Manuzio e le sue ammonizioni ci giungono più che mai attuali.

Vittoria de Buzzaccarini