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La Utet è fallita. É finita un’epoca?

07/01/2021

Fondata nel 1791 a Torino da Giovanni Pomba assume la denominazione di Utet (Unione Tipografico-Editrice Torinese) nel 1856 e da allora pubblica collane e volumi che sono diventati pietre miliari dell’editoria: la Storia Universale di Cesare Cantù redatta in 52 volumi  fino al 1892; la Scala d’oro, una collana di libri illustrati per l’infanzia, diffusa tra il 1932 e il 1945; il Grande Dizionario Enciclopedico fondato da Pietro Fedele; il Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti diretta da Alberto Basso; il Grande Dizionario della lingua italiana di Salvatore Battaglia.
Nel corso degli anni questo settore dedicato al sapere e alla diffusione della conoscenza subisce importanti momenti di crisi dovuti principalmente ai mutamenti della scena economica che cambiano il concetto di vendita diretta e rateale sulla quale si basava la sua filosofia di mercato, indebolendo di fatto il sistema di guadagno. Inoltre, lentamente ma inesorabilmente, l’entrata di internet nella quotidianità e nella fruibilità dell’informazione offusca ed elimina la necessità di rivolgersi a testi che un tempo risultavano essere indispensabili per la consultazione. Chi non possedeva almeno una enciclopedia sugli scaffali della libreria di casa? Il mondo, quindi, sceglie di rivolgersi a un sistema rapido per avere risposte che avrebbero bisogno di ricerche più approfondite.
Decide di restare in superficie navigando tra una informazione e l’altra facendosi trasportare dall’onda del web spinti dalla curiosità degli antichi pionieri. Si viaggia veloci, dimenticando spesso notizie trovate sul cammino, se ne insegue subito un’altra, la prossima. La memoria perde lentamente la sua funzione di archivio perché tante cose si possono incasellare in quella del nostro cellulare. No? Provate a dirmi il numero di telefono del vostro migliore amico, secondo me è più facile che vi ricordiate quello che componevate da ragazzini quando lo chiamavate a casa piuttosto che questo di adesso, questo se lo ricorda il vostro cellulare.
 
E noi ci chiediamo, allora, cosa è meglio: la velocità di ottenere una soluzione immediata o il percorso di riflessione che ci farà ottenere la stessa soluzione ma in un tempo molto più lungo? Cioè è davvero meglio per la nostra formazione culturale e intellettuale avere subito il risultato o arrivarci attraverso la pazienza e la fatica della ricerca?
Cercare una parola sul dizionario scorrendo tutte le lettere dell’alfabeto, avanti e indietro perché spesso ci si perde nello scorrimento, richiede il suo tempo, ma alla fine non solo avrete trovato la parola, avrete imparato indirettamente anche una lezione più importante: la corretta posizione di tutte quelle lettere, ad esempio o la loro giusta denominazione. Lo sforzo della ricerca tratterrà nella memoria più informazioni quindi.
L’utilizzo di Internet, invece, è molto più semplice, te lo dà lui il significato della parola ricercata basta scriverla sulla sua finestrella ed ecco fatto, nessuna ricerca, nessuna fatica, risultato immediato e anche subito dimenticato. Ma la strada più facile è anche quella più frequentata e, senza voler togliere nulla alla comodità del web, ha vinto la rapidità sulla pazienza.
Quindi, senza voler essere per forza dei conservatori, restiamo dell’idea che il fallimento delle Utet Grandi Opere sia stato un grande dispiacere per tutta l’editoria italiana e ci dispiace ancora di più per tutti quelli che non potranno mai più godere della profondità e della raffinatezza dei suoi capolavori.